Aperta nel 1989 da Fabrizio Antonioli con Giorgio Mallucci, è una via che si sviluppa più in orrizzontale che in verticale, ma non per questo è meno impegnativa degli altri magnifici itinerari disegnati su questa grande parete.
La difficoltà tecnica non va oltre il 6b, ma l'impegno e la capacità di lettura dell'itinerario sono comunque notevoli e, come per tutte le vie di Gaeta, non ci sono facili scappatoie, soprattutto se non si conosce molto bene la parete. E' una via ben protetta a fix (quasi tutti in buone condizioni) , con tutte le soste attrezzate, ma che richiede buone capacità alpinistiche e non permette semplici "aiutini" ai secondi di cordata che nel lungo traverso devono affrontare gli stessi rischi del primo di cordata.
Evitate bagni fuori stagione :-)
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Via veramente bella il traverso super protetto e a tratti reso viscido dalla salsedine non banale poi la via va un po' cercata non di facile intuizione ci si deve calare o disarrampicare in un canalino poi ancora traversare e scendere con l'aiuto di corda fissa alla fine della corda traversare ancora 30 metri a pochi centimetri dal mare da qui
iniziano tre tiri meravigliosi spigolo strapiombo e placca attenzione ad 1/3 di tiro di deve piegare a dx li placca delicata passaggi di 6b pieno
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