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Gaeta: Sali, Tabacchi & Valori Bollati

Aperta nel 1989 da Fabrizio Antonioli con Giorgio Mallucci, è una via che si sviluppa più in orrizzontale che in verticale, ma non per questo è meno impegnativa degli altri magnifici itinerari disegnati su questa grande parete.

La difficoltà tecnica non va oltre il 6b, ma l'impegno e la capacità di lettura dell'itinerario sono comunque notevoli e, come per tutte le vie di Gaeta, non ci sono facili scappatoie, soprattutto se non si conosce molto bene la parete. E' una via ben protetta a fix (quasi tutti in buone condizioni) , con tutte le soste attrezzate, ma che richiede buone capacità alpinistiche e non permette semplici "aiutini" ai secondi di cordata che nel lungo traverso devono affrontare gli stessi rischi del primo di cordata.

Evitate bagni fuori stagione :-)

Il tracciato di Sali, tabacchi & valori bollati
Il tracciato di Sali, tabacchi & valori bollati
Foto Fabrizio Antonioli

SALI, TABACCHI & VALORI BOLLATI

ACCESSO

Si giunge in auto fino al piccolo parcheggio situato cento metri sulla destra prima del Santuario della Montagna Spaccata.

A piedi si varca il cancello del Santuario e si gira immediatamente a sinistra lasciandosi il portone della Chiesa a destra e si oltrepassa un cancello in ferro. Si segue la strada bianca oltre il cancello e al settimo tornante la si lascia per prendere attraverso un varco nella muratura una traccia di sentiero ben battuta che in cento metri conduce alla piazzola ove sono posti gli ancoraggi delle doppie lungo la Via dei Camini.

Calarsi con le doppie classiche lungo la VIA DEI CAMINI (Prima doppia di 40 metri, seconda di 25 m e terza di 30 m, con due mezze da 60 si può saltare le terza) raggiungendo a pochi metri dal mare gli ancoraggi con corda fissa che traversa orizzontale a destra cinque metri (II) su un terrazzino con tre soste con fittoni resinati da dove partono varie vie.

Doppia nella Via dei Camini Doppia nella Via dei Camini
Primo tiro di Helzapoppin
Il lungo traverso inizia con il primo tiro di Helzapoppin
Foto di Massimo Marconi

L1 24 m 6a - 8 fix e 1 chiodo. Dal terrazzino si sale due metri e si traversa verso destra, incrociando gli attacchi di LEONARDO dopo 7 m, poi di FORZAOTTANTA dopo 12 m e infine di SUPERBI dopo 22 m. Il traverso segue striature orizzontali slavate, da superare orizzontalmente per i primi 15 m circa, seguendo fix e qualche vecchio chiodo arrugginito (attenzione a qualche chiodo messo, per errore di percorso, troppo in alto o troppo in basso). Il tratto più difficile (ultimi 7-8 m) è inizialmente in salita, attenzione dopo la quinta protezione a non puntare in alto alla sosta appesa di SUPERBI (su 3 fix) ma continuare a traversare in orizzontale verso destra in leggera discesa protetti da un chiodo a lama inox fino a giungere alla sosta su due fix e un vecchio spit in una nicchia alla base di un diedro-camino.

L2 30 m 6a - 6 protezioni. Dalla sosta si aggira in orizzontale uno spigoletto, si scende un metro più in basso ad un vecchio spit e dopo averlo moschettonato si continua sulla stessa lista rinviando in sequenza due fix inox e si continua a traversare fino a dove la parete curva per poi abbassarsi ad una cengetta (fino qui 6a). Si passano due vecchi spit appaiati con un fix nuovo accanto, si raggiunge una nicchia e per gradoni si va a sostare su un pulpito su fix con maglie rapide arruginite (è consigliabile portarsene una da lasciare).

Uscita dall'Ultimo traverso Uscita dall'Ultimo traverso

L3 Si può scendere in doppia per 10 m o arrampicare in discesa (4b esposto e non protetto) fino ad su un terrazzino leggermente a destra della verticale della sosta (fix per assicurarsi). Da qui conviene slegarsi ed arrampicare sciolti.

L4 40 m di II eventualmente da proteggere. Si traversa su dei massoni a destra per 7 metri (clessidre) poi si scende per 4 metri nel primo intaglio-camino che si incontra e si continua a traversare su cengia a destra fino a raggiungere una zona terrazzata ove è possibile assicurarsi alla prima sosta di STRAPIOMBANDO TOGETHER su due fix che guardano verso l’alto.

L5 Raccolta la corda si cammina per circa 20 metri fino a raggiungere l’ultimo terrazzino prima di un netto intaglio. Anche qui si sosta su fix inox.

 
Primo tiro verticale
Primo tiro verticale

L6 25 m 5a - spit e fix. Dal terrazzino si scende in verticale nell’intaglio (2 spit, 5a) un po' viscido fino a un metro dal mare (è attualmente presente una corda fissa) e quindi si traversa con ampia spaccata su roccia nera e molto lavorata a destra fino a raggiungere degli ampi terrazzamenti. Si risalgono le terrazze puntando al filo del pilastro. Due passaggi di 4a, con due fix, conducono alla sosta sul bordo del pilastro. Attenzione alla tensione delle corde per non farle finire in acqua!

L7 55 m 4b - 2 fix e clessidre. Si sale su roccia articolata (clessidre) a sinistra del pilastro per circa 20 metri con difficoltà di III e molto ghiaino fino all’ultima paretina verticale con due fix che con ottimi appigli permette di raggiungere un ampio terrazzo dove si sosta su due fix con piastrine ed anello.

L8 25 m 6a+ - 9 fix. Il più bel tiro della via, vince una parete rossa strapiombante ma molto ben ammanigliata. Faticosa in continuità ma superba per l’esposizione. Tenendosi un po' a sinistra delle protezioni ci sono ottimi riposi. Alla fine della parete si entra in terrazzo con brecciolino fine ove si sosta su 3 fix nuovi (due con anello).

L9 20 m. 5c - clessidre 3 fix. La via originale risaliva il canale solo per 3 metri per poi uscire di nuovo a sinistra (vecchio spit colorato - in pessimo stato - in alto). Da qui con un bel movimento (6a+) ci si ristabiliva sulla parete - vecchi cordoni - per arrivare alle concrezioni rosse molto articolate. In alternativa si risale il canale per circa 15 m., piccole clessidre nascoste (4c, 3 fix di passaggio), alla fine del canale si traversa a sinistra (fix) puntando a delle concrezioni rosse molto articolate e sporgenti con clessidra. Sostare su due fix.

L10 25 m. 6b - 8 fix. Si entra con difficoltà in una placca (spit spezzato) che si sale in leggera diagonale verso sinistra. Alla fine della placca di nuovo si aggira uno spigoletto a sinistra ed un ultimo muro verticale porta con 3 fix all’uscita sul bordo della falesia ove si sosta a destra del muro su fix e catena.

Gli ultimi due tiri sono concatenabili (attenzione agli attriti).

Tiro Chiave Tiro Chiave
Passo chiave dell'ultimo tiro Passo chiave dell'ultimo tiro

Commenti

Alessandro Enrico (non verificato)

Via veramente bella il traverso super protetto e a tratti reso viscido dalla salsedine non banale poi la via va un po' cercata non di facile intuizione ci si deve calare o disarrampicare in un canalino poi ancora traversare e scendere con l'aiuto di corda fissa alla fine della corda traversare ancora 30 metri a pochi centimetri dal mare da qui
iniziano tre tiri meravigliosi spigolo strapiombo e placca attenzione ad 1/3 di tiro di deve piegare a dx li placca delicata passaggi di 6b pieno

Mar, 12/11/2018 - 07:10

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