Ecco in breve qualche caso conosciuto.
2) Fittone Rotto. Gaeta
3) Fix Rotti, Kalymnos Grecia
1) A. Theodoropoulos 2) F. D'Isep 3) Chrystine Remy
Ecco in breve qualche caso conosciuto.
Poco dopo il 2008, il sottoscritto e diversi scalatori hanno constatato che a Kalymnos, in Grecia, alcuni spit si rompevano occasionalmente.
Autunno 2011, nella via Reize a North Cape, che era appena stata attrezzata, un tassello nuovo si è rotto nel momento in cui Renée Guerin, assicurato da Bruno Fara, si è semplicemente tirato su un rinvio. Nello stesso periodo, su quest'isola, in un'altra via, mentre un Inglese faceva un resting [si appendeva, N.d.T] su uno spit, quello spit si è rotto, e poi, a seguito del volo che ne è seguito, si è rotto anche lo spit precedente [quello che stava sotto, N. d. T]!
Si è anche scoperto che un vecchio costruttore greco per due anni aveva fornito una attrezzatura non conforme ai chiodatori di nuove vie di Kalymnos. Secondo un accordo tra il costruttore e il comune locale, Aris Theodoropoulos e i suoi amici hanno sostituito circa 500 spit.
Nel 2011, il sottoscritto e altri arrampicatori hanno constatato che i tasselli di una marca che godeva pure di una buona reputazione, erano affetti da un difetto ricorrente: all'incirca uno su dieci girava a vuoto durante il servaggio.
Nel 2014, in Italia, nella regione di Sperlonga, in riva al mare, dove si trova la Grotta dell'Arenata, Federico D'Isep, Enrico Mazzoli e altri scalatori hanno constatato, spaventandosi a morte, che alcuni spit e alcune catene di marche ben conosciute, si rompevano facilmente come a Kalymnos!
C'è voluto del tempo per comprendere: i problemi non erano dati dai solfati, nè dall'aria marina come si era creduto all'inizio, ma dal fatto che il materiale inox non era della qualità dichiarata, cosa che poi è stata dimostrata da analisi fatte sul materiale rotto (in particolare in Italia) che era stato conservato.
Queste analisi sono state fatte molto più tardi dal Laboratorio di Diagnostica e Scienza dei Materiali dell'Università della Tuscia di Viterbo. Sottolineiamo che problemi di questo tipo sono stati riscontrati su numerosi spit posti su pareti vicino al mare in diversi paesi.
Al contrario, a San Vito lo Capo, in Sicilia, malgrado la presenza di solfati in alcune sezioni di roccia, e malgrado gli spruzzi d'acqua marina provenienti da forti venti da Ovest, Daniele Arena, che segue con attenzione la corrosione degli spit, non ha constatato nessun attacco sull'inox posto negli anni 80, nè sull'acciaio 316L utilizzato per le richiodature.
2) Catena in A4 e anello non A4
3) Anello A4 316L del 2022, già rotto, Leonidio
4) Anello del 2022, già corroso, a Leonidio
Christine Remy
Qualche anno fa, diversi costruttori hanno venduto un nuovo tipo di spit: il PLX, Dopo il serraggio del dado al tassello, non era più possibile svitarlo [il dado, N.d.T], sicché era impossibile sostituire le placchette. Inoltre, un buon numero di questi spit non potevano essere piazzati correttamente. perciò era necessario fare un nuovo buco, e piazzare un altro tassello.
Molti chiodatori hanno osservato che a volte si mischiano diversi tipi di acciaio, cosa che l'UIAA raccomanda di non fare: per esempio degli anelli di acciaio sono stati saldati su placchette inox 316L, e così accade ancora oggi!
Come già accennato in precedenza, i chiodatori scoprono regolarmente che alcuni tasselli si fissano male nella roccia: serrarli correttamente diventa impossibile perchè questi tasselli girano a vuoto oppure escono fuori dalla roccia per metà della lunghezza del foro. E allora bisogna fare un altro buco e mettere un altro tassello. In questo caso, è difficile definire se si tratta di un problema dovuto alla roccia oppure a un difetto del tassello, però è curioso constatare che questo problema ricorre spesso con il materiale di certi costruttori, mentre non si presenta con il materiale di altri.
Il 23 Febbraio 2024, una foto mostra una sosta posta nel 2022 a Leonidio, Grecia, con un anello fessurato, proveniente da un nuovo costruttore. Dopo verifiche sul posto, il comune e il costruttore sono informati dal sottoscritto che TUTTI gli anelli di quella marca visti su diversi settori, anche se messi di recente, presentavano della ruggine all'altezza della saldatura, e che buona parte di questi presentava una fessurazione. È stato anche osservato che questi anelli si fessuravano senza carico! Precisiamo che nel corso di queste osservazioni si è potuto constatare che gli anelli di altre case produttrici, situati in prossimità di quelli rotti, non presentavano questa difettosità, benchè fossero stati posati molti anni prima.
Nel 2024 viene fuori lo stesso fenomeno di materiale difettoso, proveniente da questo costruttore, ma questa volta a Kalymnos!
All'inizio di aprile 2024, il costruttore di questi anelli è venuto a Leonidio e ha preso degli impegni.
Poco dopo, delle analisi ufficiali e pubbliche del Professor Ulderico Santamaria, direttore del Laboratorio di Diagnostica e Scienza dei Materiali "Michele Cordaro" dell'Università La Tuscia di Viterbo, in Italia, su saldature, anelli e placchette di questo fabbricante, che eppure si avvale delle norme UIAA per il suo materiale, non erano della qualità dichiarata.
Notiamo anche che per il momento non sono stati analizzati tasselli di questa marca, perchè sembrava che solo le saldature avessero problemi.
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